Lina Cavalieri, all'anagrafe Natalina Adelina Cavalieri (Roma, 24 dicembre 1875 – Firenze, 8 febbraio 1944), è stata un soprano e attrice cinematografica italiana.Nacque a Roma in Via del Mattonato n.14[1], primogenita di un assistente edile marchigiano, Florindo Cavalieri ( † 1909) e di una sarta di Onano (in provincia di Viterbo) di nome Teonilla Peconi (1848 - 1931). Il padre fu licenziato per aver difeso la moglie dalle molestie del suo datore di lavoro.
La giovane Lina fu costretta a svolgere umili lavori. Piegatrice di giornali, sarta e simili. L'abitudine della ragazza a cantare anche durante il lavoro, indusse la madre a farle prendere lezioni di canto dal Maestro A. Molfetta, che mise incinta la sua allieva, che a 17 anni partorì il suo unico figlio. Fu coniugata anche con Giovanni Campari (e non con il quasi omonimo Giuseppe, pilota automobilistico, come a volte erroneamente riportato). La popolarità di canzonettista della Cavalieri fu in continua ascesa grazie alla sua bellissima voce, ma anche grazie alla sua notevole bellezza e ad un temperamento focoso. Passò ad esibirsi al teatro Orfeo, per dieci lire al giorno, poi al teatro Diocleziano per quindici lire. Era arrivato il momento del grande salto nel regno italiano dei cafè-chantant: Napoli.
A ventun anni, al Salone Margherita, sicuramente il traguardo più prestigioso per una canzonettista del tempo, la Cavalieri raggiunse il primo successo di ampio respiro, ottenendo così il trampolino di lancio per l'Europa. A Parigi, trionfò alle Folies Bérgères cantando un programma di canzoni napoletane accompagnata da un'orchestra completamente femminile, tutte chitarre e mandolini.
La giovane Lina fu costretta a svolgere umili lavori. Piegatrice di giornali, sarta e simili. L'abitudine della ragazza a cantare anche durante il lavoro, indusse la madre a farle prendere lezioni di canto dal Maestro A. Molfetta, che mise incinta la sua allieva, che a 17 anni partorì il suo unico figlio. Fu coniugata anche con Giovanni Campari (e non con il quasi omonimo Giuseppe, pilota automobilistico, come a volte erroneamente riportato). La popolarità di canzonettista della Cavalieri fu in continua ascesa grazie alla sua bellissima voce, ma anche grazie alla sua notevole bellezza e ad un temperamento focoso. Passò ad esibirsi al teatro Orfeo, per dieci lire al giorno, poi al teatro Diocleziano per quindici lire. Era arrivato il momento del grande salto nel regno italiano dei cafè-chantant: Napoli.
A ventun anni, al Salone Margherita, sicuramente il traguardo più prestigioso per una canzonettista del tempo, la Cavalieri raggiunse il primo successo di ampio respiro, ottenendo così il trampolino di lancio per l'Europa. A Parigi, trionfò alle Folies Bérgères cantando un programma di canzoni napoletane accompagnata da un'orchestra completamente femminile, tutte chitarre e mandolini.
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