Dina Galli, all'anagrafe Clotilde Annamaria Galli (Milano, 16 dicembre 1877 – Roma, 4 marzo 1951), è stata un'attrice italiana di teatro e cinema attiva fra gli anni dieci e gli anni quaranta. Conosce subito la vita del teatro seguendo la madre, una modesta caratterista che recita in compagnie minori dove anche alla bambina vengono affidati piccoli ruoli. Ma nel 1890 la scrittura di Edoardo Ferravilla, il grande attore dialettale milanese, cambia le sorti della giovanissima attrice: sostenuta e incoraggiata, passa infatti dalle iniziali comparsate a ruoli sempre più importanti, che già ne rivelano l'istintiva e trascinante vena comica.
Dotata di un fisico minuto e asciutto e di un viso particolare, con grandi occhi celesti un po' sporgenti, "la Dina" (come familiarmente verrà chiamata dai colleghi e dal pubblico) conquista subito il favore degli spettatori e dei critici.
Dotata di un fisico minuto e asciutto e di un viso particolare, con grandi occhi celesti un po' sporgenti, "la Dina" (come familiarmente verrà chiamata dai colleghi e dal pubblico) conquista subito il favore degli spettatori e dei critici.
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