Fin da piccola, intorno ai 10-11 anni, quando alle elementari prendevo il massimo dei voti in disegno. Alle scuole superiori, quando la prof.ssa di disegno Vittoria Ruzzi Baracca, convocò i miei genitori per avvertirli che aveva scoperto un giornalino (che nelle ore di ricreazione disegnavo con l’inchiostro) dal titolo “I Vampirini”, perfettamente arredato da una sequenza ripartita in vignette con regolari nuvolette dentro le quali vi era anche il testo e dove i personaggi della mia fantasia si muovevano come se fossero dei fotogrammi. Da quel momento mio padre intuì che la mia carriera era “segnata”, iscrivendomi poi al Liceo artistico presso l’Accademia Internazionale di Brera a Milano, mia città natale, dove studiai con Annigoni e Purificato.
Fu proprio il prof. Purificato, grande scenografo, a portarmi a Roma per continuare gli studi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ma nell’attesa della partenza, avevo già iniziato ad esporre a Lugano, Ginevra e altri paesi. Fu proprio a Lugano che ebbi la fortuna di incontrare il grande Poeta Giuseppe Ungaretti, che oltre a rilasciarmi una dedica - che conservo caramente - mi consigliò di continuare questo cammino artistico, non sempre facile, perché disse «La tua vita sarà accompagnata dai tuoi colori e dai tuoi pennelli. Sono certo che un giorno parleranno di te». Era il 1970.
Fu proprio il prof. Purificato, grande scenografo, a portarmi a Roma per continuare gli studi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ma nell’attesa della partenza, avevo già iniziato ad esporre a Lugano, Ginevra e altri paesi. Fu proprio a Lugano che ebbi la fortuna di incontrare il grande Poeta Giuseppe Ungaretti, che oltre a rilasciarmi una dedica - che conservo caramente - mi consigliò di continuare questo cammino artistico, non sempre facile, perché disse «La tua vita sarà accompagnata dai tuoi colori e dai tuoi pennelli. Sono certo che un giorno parleranno di te». Era il 1970.
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